mercoledì 1 ottobre 2008

BENTORNATO

Bentornato!!!
Ho passato sei mesi a lavorare duro per riprendermi da un paio di batoste personali e professionali molto dolorose e per riuscire a metabolizzare quanto succede intorno a noi.

Come si dice ho ascoltato, meditato, e vomitato tutto quello che negli ultimi 6/7 mesi è successo nel mondo.

Beh la prima considerazione che mi esce è: sono cazzi amari!!!

Ho provato a stilare una lista dei problemini che mi sembrano più urgenti o destano una maggior preocupazione, sorpresa delle sorprese ne il lodo alfano ne la sicurezza, tantomeno alitalia sono o meglio dovrebbero essere tra le nostre priorità:

1) servirebbe un chiarimento sulla reale situazione dei comuni italiani dopo tagli e abolizioni varie. In particolar modo il loro reale stato debitorio, esposiziones ai subprime e derivati inclusa.

2) Pensioni, si parla tanto di aumentare le pensioni minime, di regolare meglio il meccanismo e l'età pensionabile ma nessuno accenna al fatto che il sistema previdenziale italiano è ampiamente fallito e che le pensioni vengono pagate attingendo ad altre risorse. Anche qui sarebbe il caso di far luce.

3) Questo punto è più personale: ma tutte queste ignezioni di capitale fatte dalle banche centrali a salvataggio di questa o quell'altra banca (stiamo parlando di centinaia di miliardi di dollari ormai) chi li paga? Per dirla meglio a chi e quando si presenterà il conto di questi salvataggi?

4) La forte pressione inflazionistica è un sintomo o un effetto di questa situazione. Come mai i prezzi crescono mentre la domanda no? non è contro il buon senso? Da noi in particolare ci sono filiere produttive chilometriche dove aziende su aziende si attaccano e aggiungono un proprio guadagno nel percorso che compie un prodotto per arrivare dal produttore al consumatore!

5) Problema delle infrastrutture. Si sente anche qui un gran parlare. Semplifico il tutto con un'esempio pratico: chi abita a 40 km da milano e lavora nella città impiega mediamente 2 ore al giorno per raggiungere il luogo di lavoro (l'ho sperimentato per mesi). Due ore al giorno per 20 giorni lavorativi al mese fa 40 ore al mese, moltiplicato per 12 mesi fa? 480 ore, facciamo per 10 anni sono 4800 ore in coda (200 giorni) vuol dire che per carenza infrastrutturale quel lavoratore perde un anno di lavoro ogni dieci. Per non parlare poi dei costi pratici che derivano direttamente delle carenze strutturali.
Esiste un reale piano di rilancio? o quantomeno esiste la reale consapevolezza di questa situazione (al di la delle chiacchere)?

6) Sanità. si vorrei aprire un capitolo anche sulla sanità. Scandali a parte mi pare che il sistema sanitario sia un'enorme cloaca piena di tutto e il contrario di tutto. Eccelsi professionisti e odontoiatri abusivi. Ottimi primari e farabutti inconcepibili.
Oggi la sanità è un treno in folle corsa, su binari morti! Riformare la spesa sanitaria e rendere il sistema più assorbibile dovrebbe essere una priorità di cui non si sente però troppo parlare. Salviamo alitalia piuttosto che è relativamente facile.

7) Istruzione: riforma della scuola per chi l'ha frequentata negli ultimi 20 anni dovrebbe essere la priorità. Disastroso il sistema di insegnamento, disastrosi i risultati. Col maestro unico o senza. La scuola non puo essere un'ammortizzatore sociale. E' la predisposizione al futuro di un paese.
Ci hanno provato in tanti a rinnovarla ma nessuno ha mai voluto farlo e ora ne paghiamo un prezzo salatissimo.

8) Torno ai problemi economici in senso più stretto...Ma non è che con tutte queste delocalizzazioni, fabbriche aperte nei paesi emergenti, esportazione dei costi e dequalificazione del prodotto finito ci siamo impoveriti da soli?
Avere una fabbrica sotto casa significa si avere maggiori costi di personale, ma anche dare lavoro a 10, 20, 30 o più famiglie del proprio paese e nel tempo qualificare una produzione e di conseguenza un prodotto. I benefici sono immediati e diretti , non solo per il titolare, ma a pioggia per la comunità.. Ora: se io chiudo le fabbriche nel mio paese, le sposto prima in romania, poi sempre più lontano. Dequalifico la produzione e abbasso i costi dei materiali e delle lavorazioni per competere con altri prodotti più economici ma senza i valori aggiunti di partenza, dove finisco? Finisco a competere con le cineserie negli €uromarket e dico addio al mio bel made in italy.

9) Turismo. ci ritorno su di un post specifico perchè la questione è estremamente grave. Un paese che potrebbe vivere solo delle proprie risorse le spreca e le distrugge sistematicamente in nome di interessi particolari.

10) invecchiamento della popolazione e diminuzione della capacità lavoro. Questo forse è un discorso molto in prospettiva ma se le nascite sono prossime allo zero e se importiamo sempre più mano d'opera dai paesi emergenti presto o tardi saremo più pensionati che lavoratori e a quel punto chi mantiene persone che hanno lavorato 35/40 anni e ne campano altri 40 in pensione. Ancora una volta il sistema è mal impostato e incapace di prevedere e anticipare i problemi che verranno.

In conclusione di questo mio intervento vorrei aggiungere che l'italia da molto non è più un paese per giovani...

dovevamo essere noi il futuro ma ce lo avete rubato!!!!!!!!!!!!

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